COSA FACCIAMO
Sin dall'avvio della sua attività, Articolo 3 ha operato quasi esclusivamente in ambito penitenziario, privilegiando interventi di tipo sperimentale, creando in molti casi nuovi servizi e utilizzando metodologie di lavoro innovative, prestando sempre la massima attenzione all'osservazione dei bisogni emergenti, all'evoluzione sociale e culturale, così come alle modifiche legislative.
Articolo 3 lavora con l'obiettivo di offrire interventi concreti, adeguati ai bisogni reali, orientati alla persona nella sua complessità, nell'ottica di garantire il rispetto e la fruizione dei diritti sociali e di cittadinanza, di rafforzare l'autonomia delle persone, così come di promuovere sul territorio lo sviluppo di una cultura dell'accoglienza e dell'inclusione.
La Cooperativa ha iniziato la propria attività nel 1999 presso il carcere di San Vittore a Milano, con un progetto di tutoring rivolto alle persone in uscita dal carcere a fine pena, che ha gestito per oltre tre anni. Negli anni seguenti ha operato per lo più presso la Casa di Reclusione di Milano Bollate, sin dalla sua apertura, dove ha tutt'ora in corso diversi progetti.
Articolo 3 ha avuto come principali committenti gli Enti locali e Pubblici, in particolare il Comune di Milano, la Regione Lombardia, la Provincia di Milano, il Ministero della Giustizia.
Ha potuto realizzare i propri interventi anche grazie a finanziamenti della Fondazione Cariplo, della Fondazione Vodafone, della Fondazione Peppino Vismara, della Fondazione San Zeno, nonché grazie al sostegno di aziende e privati cittadini.
IL LAVORO SOCIO-EDUCATIVO IN CARCERE: ESPERIENZE DI TRATTAMENTO AVANZATO
Dal 2003 ad oggi Articolo 3 ha ideato e gestito diversi progetti socio-educativi all'interno della Casa di Reclusione di Milano Bollate - riconducibili al concetto di Trattamento Avanzato - concentrandosi in particolare sul reparto dell'Istituto che ospita prevalentemente detenuti giovani.
Gli interventi di Articolo 3 in carcere mirano a rendere il periodo dell'esecuzione penale una possibile occasione evolutiva e di recupero sociale, tanto più importante quando si tratta di detenuti di giovane età i cui percorsi devianti non sono ancora strutturati.
Articolo 3 offre alle persone detenute spazi di ascolto e consulenza, accoglienza e orientamento, sostegno e progettazione individualizzata dei percorsi detentivi o di accesso alle misure alternative.
Con i diversi interventi e attività collettive e di gruppo intende parallelamente promuovere capacità di socializzazione e cultura di legalità, favorire processi di responsabilizzazione e partecipazione delle persone detenute, diffondere stili relazionali alternativi alla subcultura carceraria. Il fine è quello di attenuare la condizione di marginalità e di isolamento, invertendo la spirale dell'esclusione che la detenzione corre il rischio di consolidare, nonché quello di avviare percorsi di re-inclusione e cambiamento che possono influire sul fenomeno della recidiva e quindi sulla sicurezza dei territori.
Articolo 3 - nella realizzazione del Trattamento Avanzato - investe molto sul coinvolgimento della comunità territoriale, per ampliare le offerte educative e gli spazi di confronto, per trasformare la periferia carcere in un territorio di scambio vivo in cui per le persone detenute è possibile sperimentare nuove opportunità e modalità relazionali.
Alcune attività interne sono supportate stabilmente dall'intervento di volontari che apportano risorse formative, culturali, ricreative. Collaborano inoltre occasionalmente anche esperti di tematiche di particolare interesse (sociali, legislative, sanitarie etc.), così come studenti e insegnanti delle scuole superiori o delle università con cui si organizzano incontri di confronto con gruppi di detenuti sia all'interno del carcere, sia all'esterno presso le scuole stesse.
E' caratteristico del Trattamento Avanzato anche il lavoro collettivo per la riqualificazione degli spazi detentivi comuni, con particolare attenzione alla qualità estetica, veicolo di comunicazione simbolica importante.
Articolo 3 lavora in stretta e costante collaborazione e confronto con tutti gli attori del sistema: Direzione, Polizia Penitenziaria, personale educativo e sanitario, volontari e detenuti.
Seguendo le stesse linee guida Articolo 3 ha lavorato – nel carcere di Milano Bollate – per l'avvio del Trattamento Avanzato anche preso il Reparto Femminile e il Reparto detenuti ammessi al lavoro esterno ex art. 21 O.P.
Le diverse esperienze di Trattamento Avanzato sono state finanziate dal 2003 ad oggi da: Ministero della Giustizia, Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara di Milano, Fondazione San Zeno di Verona, Banca Intesa Sanpaolo, Banca Ifis.
COSTRUIRE LEGAMI TRA CARCERE E TERRITORIO
Muovendo dal principio che non può esistere rieducazione nell'isolamento e reinserimento senza un graduale ritorno nella società libera già durante l'esecuzione della pena, Articolo 3 ha messo in atto diversi interventi finalizzati a creare e ricreare connessioni e legami tra detenuti e il mondo esterno, sia in termini di promozione della presenza in carcere di persone, organizzazioni, attività del territorio, sia di individuazione di opportunità e risorse per costruire percorsi di graduale reinserimento all'esterno.
Percorsi di inserimento lavorativo
Dal 2009 Articolo 3 collabora con i comuni limitrofi al carcere di Milano Bollate (soprattutto i comuni del distretto di Garbagnate Milanese, riuniti nell'
Azienda Consortile Comuni Insieme) per favorire l'inserimento lavorativo di persone provenienti dal circuito penale.
Nell'ambito dei progetti
Officina Bollate (2009-2012) e
LiberoLavoro (2012-2014) è stata costruita una rete di collaborazione tra i Servizi di Inserimento Lavorativo comunali e gli operatori dell'area penale, al fine di realizzare percorsi individuali di inserimento lavorativo per persone in esecuzione penale o a fine pena, con l'ausilio di strumenti di mediazione quali le borse lavoro.
Articolo 3, oltre ad aver fatto parte del gruppo di coordinamento del progetto e garantito il raccordo tra il carcere e tutti i soggetti della rete esterna, ha curato la formazione degli operatori dei Servizi di Inserimento Lavorativo e Sociali sui temi dell'esecuzione penale e della presa in carico di persone provenienti dal circuito penale.
Questi interventi sono stati finanziati da
Regione Lombardia,
Fondazione Cariplo e
Azienda Consortile Comuni Insieme.
Agenti di rete
Articolo 3 ha partecipato al progetto sperimentale
Inclusione sociale a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria: sviluppo della funzione di Agenti di rete (2006-2011), finanziato da
Regione Lombardia, in particolare presso il carcere di Milano Bollate. L'intervento - attraverso la presenza di educatori professionali (definiti appunto
Agenti di rete) a supporto dell'area educativa della casa di reclusione - ha avuto come obiettivo principale quello di assicurare una più efficace costruzione del percorso di reinserimento sociale delle persone detenute, attraverso la connessione tra gli interventi all'interno del carcere e i soggetti e le risorse del territorio.
Gli operatori di Articolo 3 in qualità di
Agenti di rete si sono occupati in particolare della cura dei rapporti con i datori di lavoro coinvolti nei percorsi di inserimento lavorativo delle persone detenute ammesse al regime del cosiddetto "lavoro all'esterno" (previsto dall'art. 21 dell'Ordinamento Penitenziario); hanno costruito il raccordo con uffici e servizi esterni per garantire i diritti di base di cittadinanza (pratiche anagrafiche, richieste di alloggi popolari, pratiche presso i Centri per l'Impiego etc.); si sono occupati dei rapporti con il Tribunale per i Minorenni di Milano, nei numerosi casi di persone detenute con forme di limitazione della potestà genitoriale; hanno infine gestito lo
Sportello Scuola.
Giustizia riparativa
Nell'ambito del progetto
Officina Bollate (2009-2012), in partnership con la
Cooperativa Dike per la mediazione dei conflitti, Articolo 3 ha collaborato ad un vasto intervento sul tema della giustizia ripartiva, in accordo con le linee guida del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.
La giustizia riparativa, nella formulazione delle
Nazioni Unite, è quel procedimento in cui la vittima e il reo e ogni altro membro della comunità lesi da un reato, partecipano insieme attivamente alla risoluzione delle conseguenze negative derivate da quel fatto.
L'intervento ha avuto un duplice obiettivo: da un lato favorire nelle persone detenute una riflessione critica sull'agire connesso al reato e sulle conseguenze negative per le vittime e la collettività, sul danno prodotto e sul senso e significato della riparazione; dall'altro sensibilizzare la comunità rispetto al significato e alle prospettive offerte dal paradigma della giustizia riparativa, attraverso una riflessione sui temi della mediazione dei conflitti e di percorsi di riparazione possibili.
L'intervento è stato organizzato anche in collaborazione con l'
Azienda Consortile Comuni Insieme del distretto di Garbagnate Milanese e ha visto quindi il coinvolgimento della comunità territoriale in attività di sensibilizzazione sulla giustizia riparativa, sul rapporto tra carcere e territorio, sul senso della pena e della riparazione.
Questo intervento è stato finanziato da
Fondazione Cariplo.
PROMOZIONE E SOSTEGNO AI PERCORSI DI STUDIO IN CARCERE
Con l'obiettivo di garantire il diritto allo studio e pari opportunità nell'accesso all'istruzione per le persone detenute, Articolo 3 si è occupata - nell'ambito di diversi progetti - della promozione e del sostegno ai percorsi di studio, in modo da rendere più efficaci i percorsi di reinserimento e costruttivo anche il tempo della detenzione.
Nel progetto Agenti di rete (2006-2011) Articolo 3 ha organizzato e gestito all'interno del carcere di Milano Bollate lo Sportello Scuola, finalizzato ad offrire supporto e orientamento alle persone nella fase di scelta e di iscrizione ai diversi percorsi scolastici interni e/o già iscritte, anche per prevenire i fenomeni della dispersione e dell'abbandono scolastico. Lo Sportello ha coadiuvato inoltre tutte le scuole (dai corsi di alfabetizzazione fino alle medie superiori) presenti all'interno della Casa di Reclusione nelle procedure di iscrizione, monitoraggio e gestione dei rapporti e della comunicazione con il carcere.
Articolo 3 ha costruito e avviato, a partire dal progetto Officina Bollate (2009-2012) e in seguito con il progetto EquiLibri (2013-2014), finanziato dal Comune di Milano, un'attività di orientamento e sostegno agli studenti universitari detenuti. Il progetto garantisce un costante collegamento con tutti gli Atenei milanesi, sia per quanto riguarda il contatto con i dipartimenti, le segreterie e i docenti per la definizione dei percorsi di studi e dello svolgimento degli esami, sia per quel che concerne la parte amministrativa. Viene garantito inoltre il supporto allo studio, attraverso il coinvolgimento ad hoc di volontari esperti nelle diverse materie, nonché il reperimento del materiale didattico necessario.
ACCOMPAGNAMENTO AL REINSERIMENTO SOCIALE
Articolo 3 ha gestito e collaborato a progetti finalizzati al reinserimento sociale dei detenuti, intervenendo soprattutto nel delicato segmento di tempo che precede e segue la scarcerazione.
Da luglio 2014 Articolo 3 è partner del progetto TRIO, finanziato da Regione Lombardia, finalizzato a potenziare e dare continuità ai percorsi di reinserimento sociale per i detenuti della Casa di Reclusione di Milano Bollate che possono accedere alle misure alternative alla detenzione.
Articolo 3 – in rete con una molteplicità di soggetti del territorio – svolge nel progetto il ruolo di case manager occupandosi di costruire progetti individualizzati multidimensionali, coordinando i diversi interventi sul singolo caso, sia prima sia successivamente alla scarcerazione.
Nel 2013 Articolo 3, in partnership con l'Associazione il Girasole e il Carcere di Milano Bollate, ha collaborato al progetto Riuscire Insieme: accoglienza per detenuti in permesso premio e loro familiari, finanziato da Fondazione Nord Milano.
Articolo 3 – su incarico di Caritas Ambrosiana – ha collaborato dal 2004 al 2009 al progetto Un tetto per tutti – alternative al cielo a scacchi, finanziato da Comune di Milano e Fondazione Cariplo. In particolare ha collaborato al coordinamento dei partner della rete territoriale di housing sociale e ha garantito la supervisione dell'équipe degli operatori. Il progetto ha sostenuto la costruzione di percorsi di reinserimento sociale sia per detenuti in misura alternativa sia per ex detenuti, fornendo risposta immediata alla risoluzione temporanea delle problematiche alloggiative.
Dal 1999 al 2001 Articolo 3 ha progettato e gestito presso il carcere di San Vittore, grazie al finanziamento del Comune di Milano, il Servizio di accompagnamento dal carcere al territorio, nato dall'esigenza di intervenire in un'area fortemente critica per le persone detenute, cioè quella della dimissione dal carcere e dell'immediato periodo post penitenziario, durante il quale è più alto il rischio della recidiva criminale.
Il servizio ha garantito assistenza, accompagnamento educativo e tutoring da parte di operatori sociali che, avviando contatti multipli e personalizzati con i servizi e gli attori del territorio già prima della scarcerazione, in base alle esigenze specifiche dei singoli utenti, hanno consentito ai detenuti presi in carico di iniziare immediatamente percorsi di reinserimento attraverso la risoluzione concreta delle problematiche più urgenti (alloggio, lavoro, assistenza sanitaria e legale, etc.).
Dato il buon esito della sperimentazione condotta da Articolo 3, il Comune di Milano ha in seguito reso stabile questa tipologia di intervento negli Istituti penitenziari milanesi.
COMUNICAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE SUI TEMI DEL CARCERE E DELLA PENA
Promuovere l'inclusione sociale delle persone provenienti dal circuito penale richiede anche un preliminare lavoro di tipo culturale, proposto al territorio e ai diversi soggetti che lo compongono, di informazione e sensibilizzazione sui temi del penitenziario, del senso della pena e del disagio sociale.
L'attenzione a questi aspetti è trasversalmente presente in quasi tutti i progetti di Articolo 3 ed è stata il focus specifico di alcune attività.
Incontri con le scuole
Con l'obiettivo di informare e sensibilizzare studenti delle scuole superiori e delle università sui temi della legalità, della devianza, del diritto, del disagio sociale e sul mondo del carcere, vengono proposti specifici
percorsi di conoscenza. Tali percorsi si strutturano in incontri preparatori presso le scuole stesse in cui gli operatori di Articolo 3 introducono e sviluppano i temi proposti, per poi completare l'attività con uno o più incontri di confronto e scambio con persone detenute – nella maggior parte dei casi giovani – e agenti di Polizia Penitenziaria. Ove possibile il percorso si estende anche ad un incontro presso il carcere, con visita della struttura.
Questo tipo di attività è stata già realizzata con numerose scuole di Milano e provincia ma anche con oratori e associazione giovanili.
Il progetto Storievasive
Articolo 3, in collaborazione con
Carthusia Edizioni, ha preso parte al progetto di integrazione multicuturale Storievasive (2002-2003), finanziato dalla
Fondazione Vodafone. Il progetto ha visto la realizzazione – attraverso laboratori di narrazione con minori stranieri presso l'Istituto Penale Minorile Beccaria di Milano e presso comunità di accoglienza per minori – di un
kit gioco con libri di fiabe in italiano e lingua originale. Il
kit è stato successivamente diffuso nelle scuole elementari della provincia di Milano, dove sono stati organizzati incontri di presentazione con la partecipazione dei minori stranieri coinvolti, per sensibilizzare i bambini rispetto ai valori della multiculturalità e dell'integrazione.
Comunicare attraverso le immagini e la musica
Nell'ambito degli interventi presso il carcere di Milano Bollate, in particolare con i detenuti più giovani, Articolo 3 ha lavorato per la realizzazione di iniziative a carattere culturale e artistico, per portare all'esterno spunti di riflessione e conoscenza sul mondo del carcere e delle persone detenute, attraverso linguaggi di maggior impatto comunicativo e di più facile penetrazione, anche in ambiti non particolarmente attenti a tali temi.
Queste attività consentono inoltre alle persone detenute di veder riconosciute e valorizzate le proprie doti e capacità e di sperimentarsi in identità e ruoli socialmente positivi, diversi da quelli stigmatizzanti del deviante e del criminale.
A partire da una canzone rap composta da un gruppo di giovani detenuti di varie provenienze geografiche, è stato realizzato e girato all'interno del carcere di Milano Bollate un videoclip dal titolo PENSACI.
Il videoclip è stato menzionato come miglior opera fuori concorso al concorso Vola Alto dell'Associazione Marco Formigoni.
Presso la Galleria Spazio Ostrakon di Milano nel dicembre 2013 è stata organizzata la mostra fotografica RISCATTI in cui sono stati esposti un centinaio di scatti scelti all'interno della vastissima produzione di un corso di fotografia che dal 2009 si tiene presso il carcere di Milano Bollate grazie all'intervento di alcuni volontari dell'Associazione Centro Coscienza di Milano. Gli autori delle fotografie sono persone detenute, alcune delle quali sono ritratte nelle foto in mostra. Sono per la maggior parte giovani, alcuni italiani ma molti di loro provenienti da diversi parti del mondo, dal Nord Africa, dall'Est Europa, dal Sud America.
Community Day
Un altro modo per favorire lo scambio e la conoscenza tra il carcere e il territorio è l'organizzazione di
Community Days aziendali presso la Casa di Reclusione di Milano Bollate, giornate in cui i dipendenti di un'azienda si impegnano in attività di volontariato, sperimentandosi in un contesto diverso da quello lavorativo. Per approfondire
clicca qui.
GUIDE INFORMATIVE
Partendo dal presupposto che l'informazione e la conoscenza siano alla base della possibilità dell'esercizio dei propri diritti, Articolo 3 ha lavorato alla realizzazione di alcuni manuali e guide informative.
TuttoBollate
Articolo 3 ha progettato e realizzato la guida informativa sul carcere di Milano Bollate TUTTOBOLLATE, in una prima edizione in formato libro (2011) e in una successiva in formato CD (2012) grazie al finanziamento di
Fondazione Cariplo.
La guida è stata pensata e scritta in primo luogo per le persone detenute, ma anche per i loro familiari, per i volontari e per gli operatori. L'obiettivo è quello di dare informazioni che possano servire ad orientarsi in un sistema complesso come è quello di un grande carcere, anche al fine di favorire nella persona detenuta la consapevolezza di essere un soggetto di diritti.
La descrizione accurata di tutti gli aspetti della vita quotidiana dell'Istituto, le sue regole, le procedure, i servizi offerti, le attività etc. mira a far comprendere come il carcere sia organizzato con lo scopo di rendere un servizio sia all'ospite, offrendo opportunità di studio, di lavoro e di convivenza legale e dignitosa, sia alla società civile, costruendo reali percorsi di reinserimento.
Scarica la Guida (PDF TUTTOBOLLATE)
Progetto Pinocchio
Articolo 3 ha collaborato con
Carthusia Edizioni nella ideazione e realizzazione di guide informative illustrate (tradotti in diverse lingue) destinate ai minori che spiegano in modo semplice ed accessibile i principi di funzionamento di base, le procedure e il senso del processo penale minorile.
Il progetto, finanziato da
Ministero del Lavoro,
Regione Lombardia e
Regione Toscana, ha consentito di diffondere le guide presso diversi Istituti Penali Minorili del territorio nazionale.
FACILITAZIONE DEI RAPPORTI TRA CARCERE E FAMIGLIE
Nell'ambito del progetto Officina Bollate (2009-2012), in collaborazione con l'Associazione Contigua, Articolo 3 ha avviato – presso la sala d'attesa del carcere di Milano Bollate – lo Sportello Famiglie Informate, uno sportello Informativo rivolto ai familiari in visita ai loro parenti detenuti.
Tale intervento ha trasformato il tempo passivo di attesa in un tempo utile in cui fornire informazioni e consulenza sul funzionamento del carcere e tutte le relative procedure, sulle fasi e i tempi del percorso penitenziario specifico del proprio familiare e sui servizi del territorio.
Sempre con l'obiettivo di facilitare i rapporti delle famiglie con il carcere, Articolo 3 ha collaborato alla riorganizzazione della gestione della ludoteca, uno spazio dedicato agli incontri tra padri detenuti e figli e ha supportato l'organizzazione di eventi in occasione di particolari festività.
Questi interventi sono stati finanziati da Fondazione Cariplo e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
INTERVENTI A FAVORE DI DETENUTI TOSSICO DIPENDENTI STRANIERI E DI ALCOL DIPENDENTI
Articolo 3 ha collaborato in modo continuativo dal 1999 al 2005 con la ASL Città di Milano, Unità Operativa Area Penale e Carcere, presso il carcere di San Vittore di Milano e presso il Ser.T della Pretura del Tribunale di Milano, nonché presso la Casa di Reclusione di Milano Bollate.
Gli interventi hanno avuto come destinatari persone detenute, o sottoposte a misure cautelari, con problemi di tossico/alcoldipendenza e si sono declinati in particolare nelle seguenti attività:
- organizzazione e conduzione di gruppi informativi, diagnosi e trattamento dell'alcoldipendenza
- gruppi di informazione sanitaria per detenuti stranieri
- tutoring domiciliare per persone tossicodipendenti agli arresti domiciliari
- diagnosi e progettazione di percorsi terapeutici alternativi alla detenzione per detenuti alcoldipendenti e per detenuti stranieri tossico/alcoldipendenti
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